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Le imprese del Sud si dicono competitive. Ma non esportano.

Meno di un'impresa manifatturiera meridionale su tre dichiara di aver svolto nel 2009 attività di esportazione, e la quota è in calo dell'1 per cento rispetto al 2008. Il numero di imprese meridionali appartenenti a reti o distretti è ampiamente inferiore a un quarto del totale in tutti i settori analizzati.

Delicato risulta poi il rapporto banca-impresa che attualmente risente molto delle conseguenze della crisi finanziaria e l'analisi segnala maggiori problemi proprio con le imprese che hanno effettuato investimenti.

E' quanto emerge dal "Rapporto 2009 Impresa e Competitività", un'analisi delle dinamiche prevalenti all'interno dei sistemi produttivi delle otto regioni meridionali (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna, e Sicilia) realizzata dall'Associazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (Srm) - guidata da Federico Pepe - insieme con l'Osservatorio Banche e Imprese di Economia e Finanza (Obi), presieduto da Michele Matarrese e diretto da Antonio Corvino.

L'analisi è partita da un'indagine campionaria su oltre 4.200 imprese dei settori del manifatturiero, delle costruzioni, dei servizi Ict e turistico-ricettivi con l'obiettivo di descrivere le condizioni operative dei sistemi produttivi regionali rispetto all'adozione di un modello competitivo vincente. Il dossier è stato presentato nei giorni scorsi in un convegno al ministero per i Rapporti con le Regioni.

La competitività delle imprese meridionali è stata analizzata, da un lato, facendo riferimento all'autovalutazione degli imprenditori e, dall'altro, cercando di ricavare in modo indiretto le condizioni competitive delle aziende. Così mentre gli imprenditori mostrano un'elevata considerazione del proprio livello competitivo, con oltre metà delle imprese che lo valuta buono o ottimo soprattutto nell'Ict e nel turismo, risulta poi deludente la propensione a esportare ed emerge, appunto, che meno di un'impresa manifatturiera svolge attività di export.      

Fonte: Corriere della Sera 

15/12/2009

 

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