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LA DOMANDA TURISTICA NEL SALENTO DA UN'INDAGINE SUL CAMPO

Siamo all'inizio di una stagione turistica estiva nella quale si prefigura un processo di accelerazione davvero interessante. I dati relativi alla provincia di Lecce sull'andamento turistico nel 2000 (+16,97 arrivi nel periodo 1999/2000 e +21,45 presenze sempre nello stesso periodo), e la verifica di un incremento degli arrivi e soprattutto delle presenze, da aprile ad ottobre e non esclusivamente nei mesi estivi, non può che essere motivo di soddisfazione per gli operatori che hanno sicuramente profuso maggiore impegno nel settore. Ma un sistema turistico si può definire maturo quando esce in modo definitivo dall'improvvisazione e realizza organicamente tutte le sue potenzialità, per rendere stabili e incrementare i risultati raggiunti. A tal proposito si intende segnalare un'interessante indagine che rientra nel Progetto RINTUR (Ricerca INnovazione per lo sviluppo competitivo del TURismo), a seguito di un Accordo tra l'Università di Lecce e la Provincia di Lecce. Essa può fornire elementi qualitativi sul modo in cui la provincia di Lecce sia turisticamente organizzata e su quale sia la percezione della domanda in quest'area, avendo come obiettivo l'individuazione di indicatori per la definizione di un modello della domanda turistica. Definire un modello che tenda ad ampliare le ipotesi di sviluppo turistico vuol dire da un lato analizzare le risorse da valorizzare e da rendere fruibili, per poter orientare le scelte verso l'area di riferimento e dall'altro, andando oltre la semplice registrazione dei dati statistici, utilizzare strumenti di analisi diretta per comprendere come lo spazio venga percepito dal turista, ma anche dal residente, e quali siano i punti di forza da sostenere e i punti di debolezza da migliorare per realizzare una strategia di marketing efficace. Solo verificando come il turista percepisca l'ambiente è possibile colmare i deficit e realizzare analisi previsionali, basate sugli elementi su cui si può far leva, per orientare maggiori flussi turistici verso quest'area. Ciò rappresenta lo spirito dell'Indagine, la cui direzione scientifica è affidata al Prof. Dino Viterbo, titolare della Cattedra di Geografia del Turismo, Facoltà di Economia, Università di Lecce e coordinata dalla Dott.ssa Rosalina Grumo.
Nel periodo giugno-dicembre 2000 nella provincia di Lecce sono stati somministrati a un campione rappresentativo di turisti italiani e stranieri, oltre che a residenti, 1.020 questionari in circa 70 strutture. Queste sono state suddivise in aziende agrituristiche, camping, villaggi turistici, alberghi, terme, case e appartamenti, bed&breakfast e IAT, punti informativi dell'Azienda di Promozione e Turismo a Lecce, Otranto e Gallipoli. Il Questionario, composto da 24 domande a risposta aperta e chiusa, è stato suddiviso in una prima fase in base alle tematiche per gruppi di domande che riguardavano: Profilo del turista, Motivazione, Fattore temporale, Località della vacanza, Altre località visitate, Compagnia, Tipologia dell'alloggio, Tipologia dell'attività praticata in vacanza, Informazioni/Conoscenza dell'area, Processo decisionale, Valutazione della vacanza, Processo previsionale. In una seconda fase si è realizzato un cluster per individuare il turista-tipo, emerso dal campione.
Riguardo la "Motivazione", l'essere venuto per la prima volta (44,31%), supera di poco la frequenza abituale e l'esserci già stato (42%), mentre la qualità dell'ambiente naturale (28,81%) resta la motivazione principale per la scelta di quest'area, seguìta dalla convenienza qualità/prezzo (23,60%).
Sul "Fattore temporale" la vacanza nel Salento si programma soprattutto in primavera (29,69%), ma anche 1-2 settimane prima (25,98%) o 2-4 settimane prima (23,3 6%) e dura in media 2 settimane (36,26%) o dai 3 ai 7 giorni (33.47%).
Le " Località di vacanza" prescelte sono in testa Otranto (17,34%), Gallipoli (15%), Lecce (11%), Santa Cesarea (9%), Ugento (10%) e via via le Marine di Nardò, i Laghi Alimini, Castro, Porto Cesareo, Leuca. Mentre tra le altre "Località visitate" vi è sempre Otranto (37,73%), Gallipoli (22,68%), Lecce (10,41%), Leuca (6,32%) e le altre. La vacanza nel Salento secondo il campione si fa soprattutto con il partner (24,11%), con partner e figli (20,33%), con famiglia e amici (22,06%) e solo il (3,70%) da single o con gruppo organizzato (2,35%).
La "Tipologia dell'alloggio" è soprattutto l'albergo (30,33%), seguìto dall'appartamento in affitto (22,2%) e dall'appartamento di proprietà (15,16%), anche in agriturismo (9,51%), in percentuale minore in multiproprietà, residence, villaggio e bed&breakfast. Interessante è la prevalenza del contratto per l'alloggio direttamente con il proprietario (45,18%).
Nella "Tipologia delle attività in vacanza", prevale quella legata al mare (69,19%) e quelle ricreative e sportive legate al mare, in modo non molto rilevante, la visita ai centri storici (9%) e le altre attività ricreative.
Restano prevalenti sulla "Conoscenza dell'area" le informazioni di amici e parenti (44,55%), seguite da agenzie di viaggio (20,3%), giornali e riviste (17%). E' interessante il veicolo della conoscenza attraverso l'università (6,67%) e della curiosità (8,89%). Mentre nel "processo decisionale" è l'ambiente naturale (77,22%) e il mare (48,68%) a convincere il turista a fare vacanza nel Salento. Le altre voci non risultano molto rilevanti: itinerari turistici (5,79%) e centri storici (2,89%).
La "Valutazione della vacanza" riguardo l'alloggio, il rapporto qualità prezzo, la ristorazione, le strutture per lo shopping, l'ambiente naturale, la cortesia e l'accoglienza, i centri storici vanno dal buono all'ottimo. Non altrettanto per le strutture sportive, le iniziative culturali, attività ricreative che registrano alte percentuali di sufficiente e di scarso e mediocre per i servizi pubblici. Giudizi altrettanto insufficienti per la pulizia di strade e spiagge. Il giudizio sulla vacanza è comunque in prevalenza buono (58,78%) e ottimo (21,07%), anche se se vi è una discreta lista di "cosa è mancato": in testa trasporti pubblici efficienti (29,32%) e itinerari turistici organizzati (29,7%), assistenza e informazione (23,31%) e di seguito manifestazioni, attività ricreative e strutture e attività sportive, spiagge, strade e pinete pulite, segnaletica stradale e si chiede più rispetto per l'ambiente.
Infine il processo previsionale fa affermare che il (70,05%) tornerebbe senz'altro, mentre il (28,02) è incerto e quasi il (2%) non tornerebbe affatto. Ritornerebbe soprattutto in appartamento (39,14%) e in albergo (29,14%) e ben il (22,47%) non saprebbe quale soluzione scegliere. La scelta verso l'agriturismo (4,62%) o il camping (4,62%) risulta abbastanza bassa. Resta infine alta la percentuale di turisti convinti di tornare anche non in periodo estivo (32,99%) ma prevale quella di coloro che tornerebbero solo in estate (36,99%) e degli indecisi (30.02%).
In parte si è già ricostruito il cluster del turista tipo per orientare la domanda verso segmenti di mercato che consentano una destagionalizzazione del turismo in quest'area. Da una prima valutazione balza agli occhi una certa disaffezione nel tornare in questo territorio (42,4% di no, 29,6% di forse e 28% di si), in controtendenza rispetto all'analisi del campione universale, ma in relazione ai punti di debolezza già espressi (Itinerari turistici poco organizzati, Trasporti pubblici carenti, Assistenza e informazione, Strutture e servizi, Salvaguardia dell'ambiente naturale e culturale). La risorsa ambiente non basta dunque a motivare la scelta, in quanto risulta indispensabile salvaguardarla. Pur restando la motivazione centrale per chi decide di far turismo in quest'area, vi è la necessità di sostenere il sistema turistico attraverso iniziative concrete, organizzate ma anche innovative, per realizzare nel Salento un cantiere ricco di occasioni per tutti i mesi dell'anno. Seguiranno aggiornamenti sull'indagine, anche alla luce di quello che emergerà dalla stagione turistica estiva appena iniziata.

Dott. Rosalina Grumo

 

 

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