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Settore Tessile: Focus su Hong-Kong

Riflessioni sulle attrattivita’ del mercato tessile e dell’abbigliamento di Hong Kong

A cura della d.ssa Valentina Lastei – Corrispondente dello "Studio Associato D&L" da Hong-Kong

 

Hong Kong e’ un’autentica porta aperta sull’Oriente alla quale sempre piu’ aziende italiane del comparto tessile e dell’abbigliamento sembrano affacciarsi; negli ultimi anni l’isola e’ infatti diventata una piattaforma commerciale di incredibile interesse strategico non solo per le grandi aziende di moda italiane ma anche per le PMI, che hanno sviluppato branches dimostrando un’incredibile opportunita’ di sviluppo per il made in Italy.

 

Hong Kong rappresenta il piu’ grande esportatore tessile del mondo dopo la Cina e la sua industria tessile e’ considerata di alta qualita’ soprattutto nel comparto delle tinture e delle stampe su tessuto ma anche nel filato di cotone, nel denim e nella lavorazione della lana.

 

Questo settore rappresenta un valido supporto per l’industria d’abbigliamento cinese. Secondo le stime settoriali, l’industria tessile di Hong Kong – comprendente filato, tessuto e jersey – raggruppa piu’ di 1.300 stabilimenti con piu’ di 15.000 lavoratori che costituiscono il 7,0% della forza-lavoro locale. Il settore si dimostra in continua crescita e possiede un’importante market share sul totale delle esportazioni del Paese.

 

A seguito dell’aumento dei costi di produzione e delle sempre piu’ rigorose norme ambientali, un numero crescente di produttori ha spostato la propria produzione nell’entroterra cinese e in alcuni Paesi del Sud-est asiatico (come Vietnam); Hong Kong si e’ pertanto specializzata nella fornitura di merci ad alto valore aggiunto, quali tessuti lavorati a maglia (maglieria e jersey) e complicati tessuti a stampa o a ricamo.

 

Molti marchi dell’alta moda (POLO, ESCADA, MONDI) hanno spostato parte della loro produzione a Hong Kong richiedendo l’utilizzo di materiale di altissima qualita’. Questo ha portato a uno sviluppo incredibile di trading companies, che costituiscono un fondamentale strumento di intermediazione commerciale.

 

L’ingresso della Cina nel WTO costituisce inoltre un’incredibile opportunita’ per le aziende estere di venire meglio tutelate a livello di registrazione dei loro marchi e di avvicinarsi a un mercato maggiormente aperto agli scambi internazionali. Hong Kong essendo culturalmente e geograficamente vicina al mondo cinese ha visto rafforzarsi il suo ruolo di intermediazione nei confronti delle compagnie straniere che vogliono penetrare il mercato cinese.

Pertanto oggi la citta’ puo’ considerarsi il vero “international hub” dell’intero continente asiatico.

 

L’Italia rappresenta per Hong Kong un partner commerciale molto importante: la moda italiana e’ infatti molto apprezzata e popolare. Negli ultimi anni il nostro Paese si e’ affacciato sul panorama internazionale come uno dei maggiori Paesi importatori di filati e tessuti per Hong Kong (rispettivamente la quarta nazione per filati e la quinta per tessuti), tanto da emergere come il piu’ importante partner tessile dell’UE.

 

Le importazioni di filati dall’Italia sono molto aumentate con un tasso di crescita annuale medio del 7% rispetto agli altri Paesi; quello che emerge e’ che la domanda italiana non sembra aver sofferto della crisi economica mondiale del 2001.

 

E’ da rilevare – ancora - la notevole perplessità da parte delle aziende italiane in merito all’efficienza tecnica delle produzioni. Molte case di moda non trovano profittevole esporsi ai rischi che una produzione in Asia puo’ rappresentare: preferiscono infatti continuare a produrre in loco o al massimo nell’est Europa (Romania in particolar modo). La strategia di marketing-investment di lungo periodo dovrebbe cominciare a guardare con occhio piu’ attento e vigile il trend commerciale cinese e le opportunita’ di profitto insite nell’aprirsi a questo mercato. La Cina infatti e’ un Paese dalle sconfinate risorse, ricchissimo e anche densamente abitato: con una popolazione in continua crescita che ha ormai superato il miliardo e trecento milioni di individui rappresenta non soltanto un ideale mercato di fornitura per l’Italia e l’Occidente, in generale, ma anche un nuovo mercato di sbocco finale.

 

I nuovi ricchi costituiscono il 10% della popolazione (130 milioni circa) e sono molto disposti a spendere nell’acquisto di prodotti occidentali. In Hong Kong, particolarmente, le persone adottano uno stile moderno e casual, aperto agli influssi della moda europea. I giovani professionisti rappresentano i potenziali consumatori delle aziende italiane per il loro alto potere d’acquisto e per la loro disponibilita’ a comprare capi d’abbigliamento di ottima qualita’ e di eccellente design.

 

Per informazioni: "Studio Associato D&L" - www.studiodl.it

 

 

 

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